Si chiama Orient Express La Minerva l’albergo che apre nel centro storico di Roma e segna il debutto ufficiale del nuovo marchio d’ospitalità Orient Express.

Roma ha aperto ufficialmente il primo hotel firmato Orient Express al mondo. L’inaugurazione alla presenza delle autorità e del Sindaco Roberto Gualtieri, è avvenuta lunedì 7 aprile, ma già da qualche giorno la struttura era aperta per testare servizi e camere. Si trova a Piazza della Minerva, in pieno centro a Roma e a una manciata di passi dal Pantheon, la cui cupola è ben visibile dalle terrazze e dalle finestre dell’hotel.

Il marchio Orient Express e il suo debutto

Mentre a Venezia dentro Palazzo Donà Giovannelli nel sestiere Cannaregio ancora fervono i lavori di ristrutturazione e il treno turistico ha operato il suo primo viaggio venerdì 4 aprile, con la cucina dello chef Heinz Beck , una nuova struttura per l’ospitalità di lusso è appena nata a Roma. L’Hotel Orient Express La Minerva è figlio della joint venture tra i marchi Accor (gigante francese degli alberghi) e Arsenale SPA, alleati per la creazione di progetti turistici sotto il marchio Orient Express, lo storico treno che collegava Parigi a Costantinopoli e da cui sono nati diversi spin-off. Dentro questo brand troviamo alberghi, viaggi in treno e yacht a vela per arrivare nei luoghi più belli del mondo.

Apre a Roma l’Hotel Orient Express La Minerva

 

Facciata dell'hotel ph. Alexandre Tabaste
Facciata dell’hotel

 

L’hotel di Roma si trova di fronte alla statua del Bernini con l’elefantino e l’obelisco, al posto del Grand Hotel de La Minerva e dentro lo storico Palazzo Fonseca costruito nel 1620. Le prenotazioni sono state aperte da dicembre 2024 e a partire dal 1 aprile del 2025. Non tutta la struttura è partita simultaneamente: per ora camere e due ristoranti. Più avanti avremo sia altri ristoranti che la SPA, pensata per completare l’offerta di un nuovo polo del lusso che rievoca i fasti del Grand Tour ottocentesco. L’hotel ha infatti ospitato personalità di spicco come Stendhal nel corso della sua storia, autore a cui è dedicata anche una spettacolare suite. Il nome deriva dalla statua della dea Minerva ancora visibile nel bar della lobby centrale, capace di svettare sull’ampio spazio con il lucernario antico e l’arredamento moderno. Fu scolpita nel marmo nel 1854 da Rinaldo Rinaldi, un allievo del Canova. L’hotel dispone anche di diverse sale riunione ed eventi, ben 5 diverse, che vanno da una metratura di 28 a 165 metri quadrati, a seconda delle esigenze.

Lo stile Art Déco del nuovo hotel di Roma

 

La Minerva Bar ph. Alexandre Tabaste
La Minerva Bar

 

La progettazione dell’intero edificio è andata al designer e architetto franco-messicano Hugo Toro, che ha curato lo stile e gli spazi del primo hotel Orient Express al mondo a debuttare sul mercato dopo aver lavorato tra residenze private, hotel e ristoranti. Suo anche il progetto della lounge nella stazione di Roma Ostiense dedicata a chi parte con il treno Orient Express. Lo stile dell’hotel fonde Art Déco e tradizione romana della Dolce Vita in un luogo con la vocazione di essere sia internazionale che radicato nel territorio, con una chiave di lettura legata al leggendario treno Orient Express. Da 4 anni al lavoro su questo importante progetto, Hugo ha progettato tutti gli arredi dell’hotel, dai tessuti delle sedie alle lampade (alcune ispirate al poliedro, celebre figura del maestro italiano del vetro Venini). La maggior parte degli arredi è stata realizzata in Italia, i vetri proprio a Murano, e al designer è stata data carta bianca per la creazione di tutto l’arredo da parte della proprietà.

Il design e l’architettura di Hugo Toro

 

Il designer Hugo Toro ph. Alexandre Tabaste
Il designer Hugo Toro

 

93 tra camere, di cui 36 suites, accolgono gli ospiti, con spazi che passano dai 25 mq fino a 235 mq, queste ultime proposte con i comfort e le peculiarità di una vera e propria casa nel centro di Roma. Sono state progettate per richiamare in ogni aspetto lo stile dei treni e sintetizzare ispirazioni che hanno a che fare con il viaggio. Per esempio con bauli realizzati su misura, dettagli in legno che evocano i vagoni dell’Orient Express e tessuti firmati Rivolta Carmignani, gli stessi delle carrozze letto d’un tempo. Legno, marmo, una combinazione di tessuti, tappeti e opere d’arte contribuiscono a creare l’idea di viaggiare stando fermi in un hotel.

Ristoranti e rooftop dell’hotel Orient Express La Minerva

 

Salotto di una delle suite ph. Alexandre Tabaste
Salotto di una delle suite

 

Veniamo dunque ai ristoranti. Sono diversi gli outlet che accoglieranno gli ospiti oppure già lo stanno facendo, ben sei realtà diverse che vanno a comporre una sorta di cittadella del gusto. Il primo è – al piano terra – La Minerva Bar, un luogo all’interno della lobby e sotto un soffitto di vetro e acciaio, lo storico lucernario del Palazzo, con la presenza speciale della statua della dea Minerva. È il salotto degli ospiti, tra opere d’arte, soffitto in vetro e piante. Al piano superiore abbiamo invece una spettacolare terrazza con ristorante (anche al coperto) e vista a 360 gradi sui tetti di Roma, Altare della Patria compreso. Si chiama Gigi Rigolatto ed è un format creato da Rikas Hospitality Group e Paris Society, con già tre sedi in giro per il mondo (oltre a dei concept store), situate a Parigi, Dubai e Saint Tropez. Qui lo stile della Dolce Vita si fonde con la cucina italiana.

Pasticceria, enoteca, bar e ristorante giapponese

 

La statua della Minerva con il bancone bar ph. Alexandre Tabaste
La statua della Minerva con il bancone bar

 

Si prosegue poi con le aperture in arrivo (sia la terrazza che il lobby bar sono già aperti) nei prossimi mesi. Avremo una pasticceria fronte strada, così un’enoteca, uno speakeasy e infine un ristorante giapponese, anche questo un marchio internazionale che per la prima volta arriva a Roma. Si tratta di Mimi Kakushi, ristorante di cucina fusion aperto per la prima volta a Dubai nel 2021 e pronto a sbarcare anche a Roma entro la fine dell’anno con l’apertura dentro Orient Express La Minerva. Qui si potrà provare una cucina orientale contaminata da tocchi e twist occidentali.