Un itinerario fra gli edifici e locali della Capitale Mondiale dell’Architettura 2025 che ha scelto di porre al centro del suo modello innovativo di sviluppo urbano un nuovo umanesimo.
A Copenaghen il mare non è mai lontano con i suoi colori cangianti e con il cielo e l’acqua che si fondono. La città e chi la vive ha con l’acqua una relazione indissolubile e osmotica. I vichinghi arrivarono a Copenaghen via mare e quel porto, in posizione strategica sullo stretto di Øresund, divenne una base di elezione . Lo sfondo marittimo è centrale nella storia moderna e nel patrimonio architettonico danese con il suo porto che ha subito una trasformazione radicale: le aree interne riconvertire in spazi residenziali e commerciali secondo un modello urbanistico innovativo, basato su un nuovo umanesimo e un’infrastruttura a misura delle persone. Ne è un esempio Nordhavn, città ideale della Danimarca distante 4 km dal centro città, il più grande progetto di sviluppo edilizio della storia scandinava. Ancora oggi proprio lungo i canali ci si immerge nello stile di vita locale (la bicicletta è il mezzo più usato per muoversi), si gode delle migliori vedute, si respira l’atmosfera vibrante e creativa di quella che per tutto il 2025 è Capitale Mondiale dell’Architettura Unesco-Uia ( passerà poi il testimone a Barcellona), grazie a un impegno costante nell’architettura sostenibile, nella vivibilità urbana e nell’innovazione. Non è un caso se ogni mese vi si trasferiscono circa 600 persone e l’età media è di 37 anni. Vi hanno sede studi di architettura di fama internazionale (da Bjarke Ingels Group a Henning Larsen Architects, Cobe, Gehl Architects, C.F. Møller e 3XN) e anche il design ha una storia radicata con brand che ne hanno fatto la storia scandinava e mondiale: Fritz Hansen, Carl Hansen & Søn, Louis Poulsen, Georg Jensen e Royal Copenhagen. Maestria artigianale, uso di materiali di alta qualità, creatività e design iconico sono il filo conduttore anche di brand che a Copenaghen sono nati più di recente e da qui sono partiti alla conquista del mondo.
Blox, centro multifunzionale sul Frederiksholms Kanal.
Lungo i canali
Proprio lungo i canali ci sono opere archittettoniche storiche e altre innovative, in un gioco di antico e moderno che si ritrova in tutta la città. Se al 12 di Frederiksholms Kanal c’è il Museo Nazionale (ndr da non perdere “La Strega Vichinga” mostra che esplora il mondo mistico dei Vichinghi e il loro rapporto con il loro tempo e appunto il mare) ospitato nell’antica Mansion del Principe, un bellissimo edificio settecentesco in stile rococò, al numero 30 tra la Biblioteca Reale e Langebro, praticamente alla fine del canale dove fino a qualche anno fa c’era un’area portuale dismessa, oggi c’è il cuore del distretto culturale di Copenaghen, con BLOX, emblema della creatività danese e capofila dei progetti di sviluppo urbano volti a dare una nuova identità alla città con nuovi ponti, piazze pubbliche, aree per pedoni e ciclisti. Progettato dagli architetti di fama internazionale OMA e finanziato dall’associazione filantropica Realdania, BLOX ospita DAC – (Danish Architecture Center), riferimento per gli appassionati di architettura e design di tutto il mondo, Creative Denmark dove la conoscenza e le esperienze si incontrano per creare impegno, e ispirare le persone a prendere posizione sull’architettura e il design e BLOXHUB, un incubatore multidisciplinare per lo sviluppo sostenibile in cui si cerca di coniugare le sfide dell’urbanizzazione e dei cambiamenti climatici con un nuovo approccio collaborativo tra enti, istituzioni e cittadini .
Tra Nyhavn e Østerbro
Il nostro itinerario sull’acqua torna lungo il canale Nyhavn, il più famoso e fotografato della città con i suoi caratteristici edifici colorati, le barche d’epoca ormeggiate, i caffè e i ristoranti. Costeggiandolo si arriva al Teatro dell’Opera di Copenaghen ( Operaen) inaugurato a gennaio tra i più moderni teatri al mondo e anche tra i più costosi (oltre 500 milioni di dollari) progettato dall’architetto danese Henning Larsen. Di li a poco si passa davanti al Black Diamond, un’estensione della Biblioteca Reale con le sue vetrate lucide a specchio che lo fanno assomigliare ad diamante e riflettono il magnifico paesaggio attorno. Inaugurato nel 1999 ci si va anche solo per sorseggiare un caffè mentre non molto lontano ci sono le banchine da cui i ragazzi si tuffano in acqua e fanno il bagno nel canale (pulito). Nello stesso Kulturkvarter (quartiere culturale) non si possono trascurare il bellissimo Parco di Tivoli (il celebre parco divertimenti con le sue giostre, giardini, ristoranti e concerti) e il Palazzo di Christiansborg, la reggia ufficiale della corona danese dove si visitano le sale delle udienze e delle feste, ammirano gli arazzi creati dall’artista Bjørn Nørgaard che raccontano più di mille anni di storia danese e la collezione di utensili di rame delle cucine rimaste come erano nel 1937. Non lontano nel quartiere di Østerbro c’è il caratteristico distretto di Kartoffelrækkerne (fila di patate), una piccola area con case a schiera in stile londinese, bellissime e molto costose, diventato famoso da quando Lily Collins, la star della serie di successo di Netflix “Emily in Paris”, vi ha comprato casa. Da non perdere nel quartiere le piccole gallerie tra cui c’è anche la Dybdahl Co, una viaggio alla scoperta degli aspetti visivi dei libri rari rinvenuti in aste, archivi, biblioteche e musei che diventano poster, tesori visivi del passato mai disegnati, incisi e stampati. Poco più in la c’è Olufsvej, una deliziosa stradina tra il più grande parco della città, Fælledparken, e la principale via dello shopping del quartiere, Østerbrogade.
Nordhavn. Il progetto più innovativo della penisola scandinava a 4 km dal centro città con edifici progettati secondo i più alti standard energetici, con materiali da riciclo e da recupero
A spasso tra i quartieri
Uno dei luoghi più frequentati dai giovani è Kødbyen, quartiere del confezionamento delle carni. Qui si trova un mix di bar e di ristoranti, come Fiskebar, dove gustare solo pesce locale tra vetrate a tutt’altezza e pareti di cemento grezzo. Ci sono poi piccoli negozi indipendenti e studi di design. Siamo a Vesterbro, una destinazione molto popolare anche se fuori dal centro. Lo stesso vale per Nørrebro, un tempo quartiere operaio con le caratteristiche strade lastricate a nord del centro di Copenaghen e dei laghi, Søerne. Da qui, in pochi minuti a piedi, attraversato il canale del Sortedams So sul ponte Dronning Louises Bro, dove c’è solo un via vai di biciclette, ci si ritrova ai tavoli dell’Aamaan’s, ristorante dello chef Adam Aamann:tutto è fresco e fatto in casa, anche le affumicature. Assolutamente da provare i suoi deliziosi smørrebrød, una sorta di panini farciti, preparati con ingredienti biologici. L’ospitalità può contare su alcuni hotel di design degni di nota come 25hours Hotel Indre By che si trova in un edificio del XIX secolo, ex fabbrica di porcellana e poi università. Situato in posizione centrale, vicino alla Torre Rotonda, offre 243 camere uniche e tesori nascosti come la Sala Vinile. Nel centro della città c’è il lussuoso Villa Copenhagen così come il Nobis Hotel Copenhagen ospitato in un edificio neoclassico del 1903, inizialmente progettato dall’architetto danese Martin Borch. Essendo uno dei primi edifici in cemento armato di Copenaghen, ha ospitato la Royal Danish Academy of Music, prima di essere trasformato in un hotel sotto la guida dello studio di architettura svedese Wingärdhs. Lusso a 360 gradi al centralissimo d’Angleterre, membro de Leading Hotel of the world, vera icona di Copenaghen dal 1755, è l’unico hotel di lusso a 5 stelle superior in Danimarca, situato in posizione centrale su Kongens Nytorv, a pochi passi dal Teatro Reale Danese, dal canale di Nyhavn e dalla via pedonale dello shopping Strøget, ospita anche il ristorante Marchal con stelle Michelin, Balthazar Champagne Bar, la pasticceria e la rinomata Amazing Space Spa.
Itinerario nella terra di Napoleone, fiera della sua insularità tra castelli, hotel sospesi, boschi e torri di avvistamento.
Ci si imbarca a Livorno, lasciando le sue due fortezze, per attraccare poche ore dopo a Bastia e cominciare da lì un viaggio ancora ancestrale in un’isola dai profumi intensi, le passioni forti, la macchia mediterranea aspra, il carattere degli abitanti indomito e fiero della propria identità culturale e linguistica. Un’avventura in Corsica non può prescindere dai siti archeologici di Filitosa, Capula e Cucuruzzu, perché i loro dolmen e menhir attestano che la prima forma di civiltà presente sull’isola vi si stanziò addirittura tra la fine del Neolitico e l’Età del Bronzo.
La Torre di Turghiu, nel sud, eretta nel 1608 dai genovesi, che dominarono con alterne vicende l’isola dal 1284 al 1768, quando passò alla Francia
In particolare, a Cucuruzzu le tribù dedite all’agropastorizia abitavano in capanne posizionate sopra un terrazzamento cinto da un’altissima cerchia di mura. Invece ad Aleria si ha testimonianza del passato ellenico dell’isola grazie ai manufatti rinvenuti durante gli scavi ed esposti nel Forte di Matra. L’anima pastorale è ancora il collante della popolazione locale, così come le pievi comprovano l’importanza dell’opera di evangelizzazione medievale, e l’architettura di matrice pisana nella Corsica Suprana e Banda di Dentro, ovvero la zona settentrionale. Una conferma di quanto sia variegato e frastagliato il paesaggio viene dalla cosiddetta Scala di Santa Regina, scandita da gole e in equilibrio sull’orlo dei burroni di granito cremisi, proprio sotto i Monti Cinto, Stello e Rotondo, tra le cime più elevate dell’isola. Dall’altra, si incontrano in questo on the road dal ritmo nervoso anche antichi e più rilassanti boschi, come quelli della Castagniccia: penetrando in questo paesaggio fresco e rigenerante, infatti, ci si imbatte in villaggi come Campana, situato alle pendici del San Petrone e ha come epicentro architettonico il suo lavatoio, il medievale Castellare di Casinca e il bellissimo, vertiginoso Penta di Casinca, abbarbicato sulla roccia, dove le case sono tutte fatte di pietra e coperte di lose, tegole-lastre di pietra.
La spiaggia dell’Ostriconi, a Balagne.
La natura incontaminata della Foresta d’Aïtone e della Riserva di Scandola
Tra le mete imperdibili, il Golfo di Porto, Patrimonio Unesco, merita di essere scelto per alcuni giorni, in virtù della sua natura incontaminata: la Foresta d’Aïtone, nei pressi del villaggio di Evisa, domina tutta l’insenatura e insieme al bosco di Valdu Niellu custodisce spettacolari pini larici, ai quali si giunge attraverso un sentiero escursionistico punteggiato da secolari castagni. Da non perdere, se non per l’acqua molto fredda, un bagno nelle cascate dell’Aïtone. La Gola di Spelunca è un’altra attrattiva irresistibile per i bacini di acqua celati dai glabri rilievi di roccia. Anche la spiaggia di Bussaglia è ammantata di una bellezza ruvida e irrorata da una luce verginale. Tutti questi itinerari di scoperta nel Golfo di Porto, insieme al percorso dell’antica mulattiera Piana-Ota, il percorso a piedi per raggiungere la spiaggia di Ficajola partendo dalla Chapelle Sainte Lucie di Piana, si possono scoprire durante il soggiorno all’Hotel Les Roches Rouges che conserva intatti l’architettura e il design tipico degli anni 30. Da lì, svegliandosi presto, si avrà la chance di arrivare tra i primi al promontorio di Capo Rosso, posto a 331 metri di altitudine, in quella Torre di Turghiu dove godere una vista incredibilmente vasta sul Golfo di Girolata e la Riserva naturale di Scandola.
L’hotel Les Roches Rouges fra i boschi di Piana.
Tour nella Regione dell’Agriate
Un altro on the road immaginifico e indimenticabile conduce lungo la strada dipartimentale numero 81 che percorre la regione dell’Agriate da oriente a occidente: questo scrigno di incomparabile bellezza era schiuso dai pastori durante la transumanza da Asco sino alle spiagge adamantine di Saleccia e degli Ostriconi, con le loro spettacolari dune sabbiose che si rincorrono fra leccete, uliveti e pinete. Questa terra è ricca di architetture ardite: la chiesa romanica di San Michele di Murato dalle pietre bianche e verdi, il faro di Mortella lungo il sentiero costiero tra le località di Lotu e Formali, i muri a secco che salgono e scendono ininterrottamente intorno al borgo di Santo Pietro di Tenda, quell’autentico villaggio-belvedere costituito da San Gavino di Tenda non si dimenticheranno facilmente. Così come rimarrà nella memoria delle papille gustative la cucina di Pauline Juillard alla Ferme de Campo Di Monte, fattoria in cui si può soggiornare.È tempo di tornare verso Capo Corso e di inforcare l’emozionante strada D80: serpeggia con estrema destrezza, lasciando stupefatti per l’armonia tra la macchia mediterranea, le coste arzigogolate, il mare e le montagne, i villaggi di pescatori come Erbalunga, le cappelle romaniche pisane risalenti al XII secolo e la maestosità dei cosiddetti Palazzi di l’Americani, eretti dagli emigrati come prova della loro agiatezza conquistata oltreoceano. Dalla spiaggia turchese di Nonza si può passare a visitare la riserva naturale di Capense, così come fare la spola tra le torri genovesi che sorvegliano Capo Corso, cominciando da quella assai spettacolare di L’Osse, e scegliendo magari di prenotare una stanza in quel Palazzo Nicrosi a Rogliano abitato dalla stessa famiglia dal 1877, emblema della predilezione per un design elegante, con una piscina immersa tra alberi e fiori. Anche la marina di Canelle dall’alto sembra un quadro, nel quale ci si può tuffare godendo l’azzurro delle sue acque trasparenti. Da esse proviene il pesce che si gusterà nel borgo marinaro di Centuri, in particolare le aragoste, la cui pesca è una tradizione secolare. Qui, infatti, almeno un decimo della popolazione esce all’alba e al tramonto per tornare con tesori raccolti dal mare, sempre nel rispetto di un Mediterraneo generoso, come in fondo è tutta la Corsica, la terra di Napoleone che non smise mai di rimpiangerla.
A sud di Tokyo c’è un’isola senza tempo, tra sorgenti naturali e baie silenziose: Shikinejima, il rifugio segreto dove ritrovare sé stessi.
A circa 160 chilometri a sud dal cuore di Tokyo, c’è un’isola che, pur appartenendo alla metropoli, sembra sospesa in un altrove. Shikinejima è una piccola gemma dell’arcipelago di Izu, avvolta da baie appartate e scogliere irregolari, dove il suono delle onde accompagna il viaggiatore lontano dalla routine quotidiana. Con una superficie di soli 3,6 chilometri quadrati e una popolazione di circa 500 abitanti, sull’isola non sono presenti grattacieli e insegne luminose. Solo il mare, il cielo e il vapore delle sorgenti termali scandiscono con calma il tempo silenzioso.
Per raggiungere l’isola via mare ci sono due possibilità. La più affascinante è il traghetto notturno in partenza dal molo di Takeshiba: si salpa al tramonto e, mentre la baia di Tokyo si allontana, la brezza marina accarezza il viso dei passeggeri sul ponte, segnando l’inizio del viaggio. Al mattino, al risveglio, si apre davanti agli occhi un orizzonte blu e un’isola verde che pare uscita da un sogno. Chi invece preferisce una traversata più veloce può optare per l’aliscafo ad alta velocità, che impiega circa tre ore.
A destinazione
Una volta sbarcati, è il mare cristallino a dare il benvenuto. La Spiaggia di Tomari, a pochi passi dal porto, sembra una piscina naturale contornata da una tranquilla baia. Le acque basse e limpide lasciano intravedere chiaramente il fondo sabbioso, ideali anche per lo snorkeling. Il silenzio, rotto solo dalle piccole onde, crea un’atmosfera fuori dal tempo. Un’altra meraviglia è la Spiaggia di Ohura, con la sua ampia insenatura a ventaglio. Ma è al tramonto che questo luogo si trasforma: il cielo si tinge di rosso e le formazioni rocciose emergono come sagome in controluce, regalando una vista degna di un dipinto.
Tra le attrattive più affascinanti dell’isola spiccano le sorgenti termali naturali all’aperto. Basta portare con sé un costume da bagno per godere gratuitamente di tre vasche naturali incastonate lungo la costa, tra scogli e pareti rocciose, e accessibili 24 ore su 24 – sì, anche di notte. La più iconica tra le sorgenti è senza dubbio la Jinata Onsen. Si trova in fondo a una gola stretta, dove il paesaggio sembra inciso da una lama gigantesca. L’ambiente è selvaggio, quasi primordiale. L’acqua, ricca di ferro e di colore brunastro-ramato, sgorga da una sorgente sulfurea a circa 80°C. A contatto con l’acqua marina, il calore si attenua e si creano pozze naturali a varie temperature. Il segreto? Trovare il punto dove il calore è più adatto per le proprie esigenze: un piccolo rituale che trasforma il semplice bagno in un’esperienza personale, intima, quasi meditativa.
La vita a Shikinejima
A Shikinejima non sono presenti semafori né konbini, i tipici minimarket aperti 24 ore su 24 che caratterizzano le città giapponesi. Al loro posto, il mare invita a dimenticare il tempo, le sorgenti termali alleviano i pensieri e un silenzio profondo avvolge ogni cosa. In questo contesto si rivela forse il significato più autentico del viaggio: allontanarsi dal quotidiano per ritrovare equilibrio e interiorità. Su quest’isola, soprattutto nei giorni d’estate, il tempo sembra scorrere in modo diverso: più lento, essenziale, custodito con grazia e armonia giapponese.
L’anima autentica di Calabria,Campania, Basilicata e Sicilia.
Sei viaggi per (ri)scoprire la storia, l’arte e le influenze di diverse civiltà e culture nelle più affascinanti regioni del Sud Italia: la Calabria, la Campania, la Basilicata e la Sicilia.
I Grand Tour della Calabria e della Basilicata ti portano a scoprire le loro meraviglie naturali, le testimonianze preistoriche, i borghi, i templi, le loro antiche tradizioni.
Il viaggio in Campania, tra i musei e i siti archeologici di Napoli, Baia, Pozzuoli, Pompei ed Ercolano è ricco di visite a luoghi fondamentali per conoscere la storia dell’Italia antica.
Infine, la Sicilia. Due tour ti consentono di scoprire la storia, la natura, le tradizioni più autentiche tra eredità fenice, influenze normanne, architetture barocche, resti medievali e incantevoli paesaggi. E nel paradiso naturale delle Egadi, l’Area Marina Protetta più grande d’Europa, ti attende un trekking a passo lento, per andare alla scoperta delle isole Marettimo, Levanzo e Favignana e delle loro comunità.
Alnwick Castle, uno dei castelli più affascinanti dell’Inghilterra, è diventato una meta imperdibile per i fan di Harry Potter. Situato nel Northumberland, questo imponente castello medievale è stato utilizzato come location per rappresentare Hogwarts nei primi due film della saga, regalando ai visitatori un’esperienza immersiva tra storia e magia.
Se hai sempre sognato di passeggiare nel cortile di Hogwarts, di prendere lezioni di volo su una scopa o semplicemente di immergerti nell’atmosfera di un’ambientazione incantata, Alnwick Castle è il luogo perfetto per vivere una giornata indimenticabile. Scopri tutto quello che c’è da sapere su cosa vedere, le esperienze a tema Harry Potter e come organizzare la visita.
Alnwick Castle: la location perfetta per Hogwartsù
Il Castello di Alnwick ha oltre 1.000 anni di storia e rappresenta uno dei castelli abitati più antichi d’Inghilterra. Con la sua imponente struttura in pietra, le torri fortificate e le vaste distese di verde che lo circondano, è facile capire perché i registi di Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e la Camera dei Segreti abbiano scelto questo luogo per dare vita a Hogwarts.
Qui sono state girate alcune delle scene più iconiche della saga, tra cui la prima lezione di volo di Harry, Ron ed Hermione con la professoressa Madama Bumb e i momenti di gioco a Quidditch. Passeggiando nel cortile e nei giardini del castello, si possono riconoscere molti degli angoli resi celebri nei film.
Oltre alla magia di Harry Potter, il castello vanta una ricca storia medievale e appartiene ancora oggi alla famiglia dei Duchi di Northumberland, che ne curano la conservazione e l’apertura al pubblico.
Esperienze magiche a tema Harry Potter ad Alnwick Castle
Una visita ad Alnwick Castle non è solo un viaggio nella storia, ma anche un’opportunità per vivere un’esperienza magica ispirata al mondo di Hogwarts.
Lezioni di volo con la scopa
Una delle attrazioni più amate dai visitatori è la Flying Broomstick Lesson, la lezione di volo sulla scopa, proprio come quella a cui partecipa Harry nel primo film. I partecipanti imparano a salire su una scopa e a controllarne i movimenti, con l’aiuto di istruttori esperti e tanta interattività.
Questa attività è perfetta per i bambini e per tutti i fan che vogliono rivivere uno dei momenti più magici della saga.
Tour guidati nei luoghi di Hogwarts
Per gli appassionati di Harry Potter, sono disponibili tour guidati a tema, in cui guide esperte raccontano curiosità e aneddoti sulle riprese dei film. I visitatori possono esplorare il cortile di Hogwarts, le scalinate e i giardini, scoprendo le scene girate in ogni angolo del castello.
Giochi di magia e attività interattive
Durante il periodo estivo e nei giorni dedicati agli eventi a tema, Alnwick Castle organizza spettacoli di magia, incontri con personaggi in costume e attività interattive per tutta la famiglia.
Cosa vedere ad Alnwick Castle oltre a Harry Potter
Oltre alle esperienze legate alla saga, Alnwick Castle offre molte altre attrazioni per gli amanti della storia e dell’architettura.
Il castello medievale e le sale storiche
Visitare le sale interne del castello permette di scoprire ambienti sontuosi ricchi di arazzi, dipinti e mobili d’epoca. Ogni stanza racconta la storia della famiglia Percy, che abita il castello da secoli.
The Alnwick Garden: i giardini incantati
Uno dei punti forti della visita è The Alnwick Garden, un complesso di giardini straordinari con fontane, labirinti e una grande varietà di piante rare. Il Poison Garden, il Giardino dei Veleni, è un’attrazione unica, dove vengono coltivate piante tossiche e velenose, con visite guidate che ne raccontano i segreti.
Hog’s Head Inn: un pub in perfetto stile Harry Potter
Nei dintorni del castello si trova il Hog’s Head Inn, un pub ispirato al mondo di Hogwarts, dove è possibile gustare birra burrobirra e piatti tipici inglesi in un’ambientazione accogliente e magica.
Come arrivare ad Alnwick Castle
Alnwick Castle si trova nel Northumberland, nel nord-est dell’Inghilterra.
In auto: Il castello è facilmente raggiungibile da Newcastle upon Tyne in circa 45 minuti di auto.
In treno: La stazione ferroviaria più vicina è Alnmouth, da cui è possibile prendere un autobus o un taxi per raggiungere il castello.
In autobus: Da Newcastle e Edimburgo partono autobus diretti per Alnwick.
Il castello è aperto al pubblico da marzo a ottobre, con orari e tariffe che variano a seconda della stagione. È consigliabile prenotare i biglietti online per evitare lunghe attese, soprattutto nei periodi di alta affluenza.
Perché visitare Alnwick Castle se ami Harry Potter?
Per chi è cresciuto con la magia di Harry Potter, visitare Alnwick Castle è un’esperienza imperdibile. Camminare nei cortili che hanno fatto da sfondo alle scene iconiche di Hogwarts, partecipare a una lezione di volo e immergersi nell’atmosfera medievale del castello permette di rivivere l’incanto della saga in un luogo reale e suggestivo.
Oltre alla connessione con il mondo di J.K. Rowling, il castello offre una visita ricca di storia, natura e attività per tutte le età. Che tu sia un fan sfegatato della saga o un appassionato di castelli e leggende, Alnwick Castle è una destinazione da non perdere per un viaggio davvero incantato.
Alnwick Castle è un luogo dove la magia della storia e del cinema si incontrano, offrendo un’esperienza indimenticabile per i visitatori di tutte le età.
Se sei un appassionato di Harry Potter, una visita a questo castello ti permetterà di rivivere alcune delle scene più iconiche della saga. Ma anche se non sei un fan, rimarrai affascinato dall’architettura imponente, dai meravigliosi giardini e dall’atmosfera unica che si respira tra le sue mura.
Se sogni di sentirti un mago per un giorno, Alnwick Castle è il posto giusto per te! 🏰✨